Villa Pennisi in Musica

Ilaria Garzillo – architect&maker

Quando il prof Sergio Pone un giorno a lezione ci parlò di Villa Pennisi in Musica e del workshop “W-sound”, di ciò che si sarebbe realizzato, di quel posto descritto come se fosse un luogo un po’ fatato, lo sguardo di assenso fra me e le mie colleghe fu immediato e la decisione fu una: “Andiamo!”.

C’è da dire che alle motivazioni già molto valenti fornite dal Prof si aggiungevano le descrizioni di granite, arancini e chi più ne ha più ne metta, che avrebbero fatto venire l’acquolina in bocca anche dopo un pranzo nuziale. Insomma partire era diventato un dovere morale!

L’arrivo a Villa Pennisi non smentisce nessuna aspettativa, anzi, le supera di gran lunga. Ci iniziamo a conoscere e subito scatta l’atmosfera “gruppo”. Fra una lezione e il suono di un trapano o di un alternatore capiamo di essere diventati una grande famiglia. Docenti e tutor, d’altro canto, si dimostrano sempre disponibili, anche se magari devono spiegare come si inserisce una vite quaranta volte, a quaranta persone diverse, lo fanno sempre col sorriso stampato in faccia nella logica in cui la condivisione del sapere, qualunque esso sia, può portare solo ad un progresso collettivo. Gli argomenti trattati sono di grande interesse per tutti e catalizzano la nostra attenzione sul lavoro da svolgere in appena otto giorni. Così parte questa grande macchina da costruzione e il compito viene portato a termine con immensa soddisfazione.

Mi sono resa conto che questo workshop mi aveva davvero dato tanto il giorno in cui, ahimè, sono tornata a casa. Ho realizzato che raramente nel corso della mia ancora lunga carriera da studente mi saranno date opportunità del genere. Mi sono resa conto che ora so che cos’è un M8, un dado, una rondella perché li ho toccati con le mie mani, ho capito come funzionano e l’ho potuto vedere con i miei occhi e non da un minuscolo disegnino, spesso fatto male, sul catalogo di una qualsiasi azienda produttrice.

Il contatto con la realtà delle cose, lo spirito di squadra e la sensazione di essere parte di un qualcosa sono gli aspetti che più mi hanno entusiasmato di questa esperienza e penso che il desiderio di voler partecipare di nuovo l’anno prossimo sia un ottimo espediente per capire cosa si è creato lì, di fisico e di morale, ad Acireale, nella bellissima Villa Pennisi.

photo by Daniele Lancia

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